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Viaggi del '800 in Italia |
Generalmente si fa risalire la nascita del turismo a quel fenomeno noto con il termine Grand Tour, che iniziò nel corso del XVII, ma si sviluppò soprattutto tra il XVIII e XIX secolo, e si caratterizzò per due aspetti. Era un fatto d’èlite, e aveva finalità essenzialmente culturali, poiché si trattava di un viaggio che i giovani aristocratici del tempo intraprendevano verso le più importanti città dell’Europa, e che serviva a completare la loro educazione e formazione.
L’Italia, con il proprio ineguagliabile patrimonio di classicità artistiche e letterarie, divenne una meta imprescindibile del Grand Tour e, a tal proposito, si ricorda un’importante letteratura di viaggio.[1]
Spostarsi, oltre a comportare diversi rischi in quanto le strade spesso erano insicure, era un’operazione molto costosa e secondo la località da raggiungere richiedeva parecchi giorni, perciò era possibile soltanto a una ristretta cerchia di persone.
E’ con la nascita dei mezzi di trasporto moderni e l’avvento della motorizzazione di massa, quindi dopo la seconda guerra mondiale, che il turismo inizia a svilupparsi in modo notevole, assumendo la dimensione di un mercato e coinvolgendo sempre più persone. In questo periodo storico, sono due variabili quantitative che più di altre concorrono a definirlo: reddito e tempo libero. L’improvviso aumento di disponibilità economiche e il tempo liberato dal lavoro, infatti, sono le condizioni che permettono l’accesso di nuovi strati della popolazione all’attività del viaggiare. In tale fase, il turismo si presenta in forme ben distinte - balneare, termale, religioso, ecc. - facilmente riconducibili ai bisogni che sono soddisfatti.
Attualmente si tratta di uno dei settori più dinamici delle moderne economie e in Italia è considerato un’attività particolarmente importante e strategica. A livello mondiale, nonostante la congiuntura negativa della crisi economica, il contributo del turismo al PIL nel 2009 è stato del 9,3%, contro il 9,6% del 2008, ma le previsioni di crescita del 4% annuo nei prossimi dieci anni rimangono inalterate.[2] Il flusso generato è di circa un miliardo di persone l’anno, e stando ad alcune stime, raggiungerà nel 2020 quota 1,6 miliardi. [3]
“le attività delle persone che viaggiano verso, e si trovano in, luoghi diversi dal proprio ambiente abituale, per un periodo complessivo non superiore a un anno consecutivo a scopo di svago, affari o per motivi diversi dall’esercizio di un’attività remunerata all’interno dell’ambiente visitato.” (1994)
La definizione, oggi universalmente accettata, permette di distinguere coloro che sono turisti da altre categorie di soggetti, quali: diplomatici, emigrati, passeggeri, escursionisti[6], che mancano di qualcuno dei requisiti individuati nella convenzione statistica. Tali requisiti sono: lo spostamento, inteso come distanza minima e tempo necessari per portare il turista al di fuori dei luoghi abitualmente frequentati; la permanenza, ovvero il periodo trascorso nella località visitata; lo scopo della visita, cioè la motivazione che porta un individuo a intraprendere un viaggio.
Volendo declinare questi aspetti con riferimento alla situazione attuale, si può dire che lo spostamento sia ormai simile a una curva di Peano, vale a dire un movimento che grazie ai progressi della tecnica è in grado di saturare tutto il pianeta; la permanenza sia andata progressivamente riducendosi, dato che oggi accanto alle tradizionali ferie sono emerse tipologie di vacanza brevi, quali i week-end e i ponti festivi; la motivazione sia divenuta quanto mai varia e complessa, poiché le attività che il turista pone in essere nei luoghi prescelti sono molte e connesse fra loro.
( da "Cultura della''accoglienza e qualità dell'ospitalità nel STL di Oristano" tesi in Economia e Gestione dei Servizi Turistici di Moi Giuseppe, luglio 2010 )
[1] Il caso più antico è rappresentato da “Voyage of Italy, or a complete Journey through Italy” dell’inglese Richard Lassels, risalente al 1670, mentre il più celebre resta “ Viaggio in Italia” di J. W. Goethe che visitò la penisola tra 1784 e il 1788.
[2] WTTC (World Travel & Tourism Council)
[3] www.unwto.org
[4] Commissione statistica delle Nazioni Unite
[6] In particolare nell’escursionismo il discrimine adottato è il viaggio di durata inferiore alle 24 ore.
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